(commento audio di Stefania Catallo)
di G.G. #misoginia
E’ valida dal 1 ottobre al 31 gennaio 2022 la ridicola ordinanza del sindaco leghista di Terni, Leonardo Latini, che ha proibito via ordinanza comunale quei comportamenti che, secondo lui, contribuiscono a turbare “il decoro e la vivibilità dei luoghi” cittadini. Tra questi anche il “mostrare nudità“, secondo quanto scrive Il Fatto Quotidiano.
L’ordinanza pre-burka proibisce gonne corte e scollature per contrastare la prostituzione. Ergo le donne che le indossano sarebbero tutte potenzialmente prostitute? L’ordinanza non lo dice e il Sindaco in quota Lega si guarda bene dal dirlo, lui vuole proteggere il decoro della città di Terni e lo fa con un’ordinanza indecorosa.
Per Latini e i fautori dell’ordinanza talebana tipi di abbigliamento considerato ambiguo rientrano tra gli atteggiamenti “diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento“.
L’associazione umbra Terni Valley ha diffuso una nota nella quale stigmatizza che on l’ordinanza si “puniscono le donne e la loro libertà di vestirsi, in linea con un ideale di società antica e patriarcale“; da parte nostra sottolineiamo che le linee guida [sic] sul come le donne devono vestirsi sono tipiche di società misogine di cultura islamista che la Lega ha sempre condannato con ferocia e che ora si trova ad imitare, anche se pro tempore, a conferma che gli esponenti del partito hanno in testa un’idea integralista di società e come obbiettivo, in perfetta linea con il “No” al Ddl Zan, il restringimento progressivo di tutte le libertà individuali.
Toccherà aspettare e vedere se il prossimo passo sia l’obbligo del fazzoletto nero in testa e di gonne lunghe per coprire le caviglie giudicate troppo sexy, prima di passare direttamente al burka.
(29 ottobre 2021)
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