di Redazione, #Milano
Ciò che fa veramente schifo in questa storia è che la “Prof Bulla” non abbia nemmeno avuto il coraggio di pronunciare l’orribile frase “Bisogna isolare lo scimpanzé” quando l’alunno di origini nordafricane cui era diretto era presente; lei, che è tutta un coraggio oltre che un razzismo, ha atteso che fosse assente per poi rivolgersi, col cuore di una matrigna, ai suoi alunni: “Bisogna isolare quello scimpanzé, non dovete parlare con lui”. Il razzista applaude.
Ciò che fa veramente schifo in questa storia che vede protagonista la “Prof Bulla” è che nessuno l’abbia ancora isolata dall’insegnamento, a vita, senza ritorno e senza stipendio – del resto la Signora ha un futuro tra i sovranisti illiberali che popolano le aule parlamentari.
Ciò che fa veramente schifo in questa storia è che sia venuta fuori dopo mesi, che la “Prof Bulla” che istiga al bullismo e al razzismo sia stata sputtanata proprio dai suoi alunni che hanno riferito al compagno assente ciò che la donna, chiamarla insegnante è troppo, aveva riferito in aula. Il padre del ragazzino è una persona molto nota a Spoleto, dove sono avvenuti i fatti, in quel crogiuolo di odii e razzismi nel quale si è trasformata la provincia di Perugia gravida di salvinismi, melonismi e casapoundismi che governano insieme – dopo regolari elezioni, mica han fatto colpi di stato, qualcuno li avrà votati pensando di far bene – ed ha aspettato “tutto l’anno scolastico che succedesse qualcosa, a fronte del fatto che un ragazzino non andava più a scuola. Ho aspettato che l’istituto prendesse provvedimenti nei confronti di una professoressa e insegnante di sostegno. Ma non è successo niente” ha spiegato a Repubblica. Lui, il padre, aveva già sporto querela ai Carabinieri.
Ciò che fa schifo in tutta questa storia è che pare proprio nessuno abbia fatto niente. I fatti risalgono ad ottobre, e fino ad oggi – complici la DAD, la pandemia, la vigliaccheria umana e i chissenefrega di uno “scimpanzé” – nessuno ha fatto niente. Per lo psicologo è stato fatto un grosso danno, il ragazzino non voleva più andare a scuola, mentre l’insegnante e il preside sono ancora lì, in un luogo di educazione che invece di educare spinge a bullizzare attraverso le parole di una “Prof Bulla”.
Tocca essere più realisti del Re e se la terra è impregnata di odioso razzismo, tocca essere ancor più razzisti dei razzisti non si sa mai che l’aria non cambi davvero, così ad essere tra i premiati? Una storia di poveracci senza futuro che vivono solo d’odio. Una storia tristissima. Certo è che solo in Italia una storia così può passare sotto silenzio.
(13 giugno 2021)
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