di Giancarlo Grassi #Lopinione twitter@perugianewsgaia #Covid19
Ciò che succede col natale è che i furiosi e determinati difensori della famiglia tradizionale, così attaccati alla famiglia da saltare da una all’altra, farsene due, tre o quattro, devono poi sfruttare il loro falso ed opportunista attaccamento alla famiglia in nome di una tradizione pseudo-religiosa della quale non gli frega nulla, ma che è funzionale ai loro disegni politici fino in fondo.
La battaglia non è più quindi l’essere anti-covid, ma scagliarsi contro le misure anticovid, e quindi contro il governo, accusando misure e governo di rubare il natale. Quest’anno a rubare il natale è un virus incontrollabile, gestito coi piedi socialmente e pericolosamente dai politici come Salvini e cricca sovranista; l’anno scorso erano stati i migranti musulmani; l’anno prima la crisi, l’anno prima le tasse… Perché per i politici del cavalchiamo l’onda tanto quella di domani non sarà più quella di oggi, c’è sempre qualcuno disposto a rubare il natale.
Se poi guardiamo cosa succede in Lombardia a certi commercialisti della Lega e a certi Sostegni ai domiciliari, capiamo perché ci siano Salvini che hanno bisogno di gridare, alle orecchie che vogliono sentire, che “vogliono rubare il Natale”.
Mentre scriviamo sappiamo di mega raduni allo stadio di Napoli, o lì attorno, nonostante la zona rossa e il divieto di assembramento, per omaggiare Maradona; in questo paese c’è sempre bisogno di trovare qualcosa che consenta di rompere una regola, anche se quella regola è l’unica che ci consente di evitare un problema peggiore. Salvini incarna quell’infantile necessità incontrollabile di rompere la regola anche se in nome del nulla e di un problema peggiore.
Domani, quale che sia il domani al quale ci riferiamo, il segretario della Lega in scadenza e in caduta libera, così accecato dalla sua bramosia di comando da essersi messo all’angolo da solo, si inventerà qualcosa d’altro. Perché zitto non ci può stare, altrimenti scompare e con lui tutto il cucuzzaro che si è creato, evanescente come le sue idee e le sue grida. Staremo a vedere cos’altro sarà capace di inventarsi per gridare contro il governo del momento.
(26 novembre 2020)
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