di Daniele Santi
Eccola Meloni a gridare, tanto per cambiare, contro la granitica unità della destra che vuole cambiare le carte in tavola sulla premiership perché i due maschiacci della coalizione di prendere ordini da una donna. Quindi lei minaccia, con la soavità che le è propria, che se “non dovessimo riuscire a metterci d’accordo” su quello che li chiama “il nodo della premiership” all’interno delle destre “non avrebbe senso andare al governo insieme”.
Meloni ha poi parlato di “regole” che nel sedicente centrodestra “hanno sempre funzionato, che noi abbiamo sempre rispettato e che non si capisce per quale ragione dovrebbero cambiare oggi”, ha sottolineato come se si fosse dimenticata di come Berlusconi trattava le donne, nonostante l’avvallo della storia della nipote di Mubarak dicasi bunga bunga.
Poi Meloni aggiunge che la campagna elettorale sarà “violentissima”, come sei lei fosse abituata ai toni vellutati (come da video in Andalusia) ma che “non si farà intimidire”. E’ più facile ipotizzare che non intimidirà nessuno perché ciò che sta già cominciando a dire insieme ai suoi due sodali sovranisti è già stato detto da tutti e tre e con tutti i toni possibili, ad ogni elezione disponibile. Senza grandi risultati che vadano al di là della poltrona da tenere con le unghie e coi denti. Anche a costo di sopravvivere a campagne violentissime.
E’ un’anticipazione dell’intervista di Donna Melonia al TG5 citata dall’Adnkronos, che andrà in onda dalle 20 del 25 luglio, perché l’ammiraglia biscionica ha già iniziato la sua campagna elettorale.
(25 luglio 2022)
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