di Giancarlo Grassi
“Abbiamo fatto la storia” è stata la modesta dichiarazione del nuovamente eletto Marsilio alla guida dell’Abruzzo dopo una giornata elettorale che l’ha visto vincitore sul candidato dell’opposizione, con il 53,6% delle preferenze del 52,2% di coloro che sono andati a votare. Significa che la storia, una storia che non porterà a progressi duraturi, la stanno facendo coloro che a votare non ci vanno più, ma per Marsilio è un dettaglio.
Sappiamo di che pasta è fatta questa destra, vuole vincere non governare, dunque come vincere è irrilevante e in quanto al governo c’è poco da preoccuparsi considerando che gli Italiani votano le promesse elettorali – e in Abruzzo FdI e compagnia elettorale nemmeno si sono scomodati a farne, se non spostare qualche centinaio di milioni di euro già destinati all’Abruzzo da un capitolo di spesa a un altro tanto per zittire il PD. Dunque o le opposizioni, o nuove forze politiche in nuce, trovano il modo di andare a raccogliere uno per uno i voti di chi sta a casa o ciao ciao.
E alla fine ci troveremo con una riforma costituzionale, dicasi premierato, voluto dal partito di maggioranza relativa, con alleati al seguito, votato dalla maggioranza di quelli che vanno a votare corrispondenti più o meno al 50% degli aventi diritto. Se coloro che stanno a casa non vedono alcun rischio, avanti così.
(11 marzo 2024)
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